(30/9/2015) – Beh, ora Max Verstappen
può prendere la patente. Ecco il primo pensiero che passa per la mente in
relazione al compleanno - 18 anni, auguri! - che rende oggi maggiorenne l’enfant prodige
della Formula 1. E rende l’idea di quanto il figlio d’arte e stella della Toro
Rosso abbia bruciato le tappe: il salto dalla F3 Europe alla formula regina
delle corse non solo non lo ha penalizzato ma, anzi, ha rilanciato le sue
azioni. Determinato, veloce, dotato di carattere (ricordate il perentorio “no!”
all’ordine box di far passare il compagno Sainz a Singapore), principe dei
sorpassi, l’olandesino volante (ma è nato ad Hasselt in Belgio, Paese nel quale
risiede) ha fugato ogni dubbio sulle sue qualità ed è oggetto delle brame di
mercato dei top team. Lui lo sa e ha già messo le mani avanti: “Ferrari? Punto
alla Red Bull”, ha detto. In effetti, la scuderia di Milton Keynes che più di
tutti ha creduto in lui sembra essere il più probabile approdo, già dal 2016. La
posizione di Kvyat è infatti in bilico e quest’anno Ricciardo non ha convinto
al 100% ma è anche vero che l’incognita motore per la Casa potrebbe essere un
problema. IL DS Toro Rosso, Tost, gli consiglia paternamente un altro anno di
apprendistato a Faenza ma una eventuale motorizzazione Ferrari (Markko e Horner
sperano ancora nel Mercedes) potrebbe cambiare le carte in tavola dando avvìo
ad un deciso rilancio dei bibitari, enormemente desiderosi di riprendersi il
centro della scena. Una Red Bull competitiva con un motore dignitoso, un
tecnico geniale come Adrian Newey e il pilota del futuro Max Verstappen
potrebbe essere la grande novità del prossimo campionato. In attesa della
scadenza del contratto di Raikkonen…
Il racconto del Motorsport (e dintorni). In particolare. Juicy piece of motorsport news
mercoledì 30 settembre 2015
martedì 29 settembre 2015
LOEB VUOLE VINCERE ANCHE LA DAKAR!
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Il "dream team" Peugeot per la Dakar 2016 |
(29/9/2015) - Sébastien Loeb parteciperà
alla Dakar. Il nove volte campione mondiale rally farà parte del ”dream team”
Peugeot, insieme a Carlos Sainz, Stéphane Peterhansel e Cyril Despres, che dal
3 al 16 gennaio 2016 partirà alla conquista della maratona tra Argentina e
Bolivia. Re dei rally, impegnatissimo nel WTCC con la Citroen, verrebbe da
dire: ma chi gliela fa fare? Il gusto della sfida. La passione per i motori. Le
stesse che lo portarono ad affrontare con successo la Pikes Peak due
anni fa, quando effettuò la mitica e durissima salita del Colorado abbattendo ogni record (http://motor-chicche.blogspot.it/2013/07/loeb-la-dove-osano-le-aquile-vince.html), roba
che rimarrà leggendaria. “La Dakar –
dice - è completamente diversa dalle competizioni che sto facendo in questo
momento. Sarà una gara molto lunga, più di due settimane, ed è necessario avere
molta resistenza, sia il conducente che la macchina”.
Da super
professionista qual è, Loeb parteciperà dal 3 al 9 ottobre prossimi al Rally
Raid del Marocco, un’occasione per imparare. E lui lo sa fare velocemente. Sainz
guiderà l'ultima Peugeot 2008DKR16 mentre Loeb, navigato da Daniel Elena, sarà
al volante di una vettura 2015 specifica. “Rispetto
ai rallies, qui si va avanti sempre diritto e poi ero abituato ad avere note
molto dettagliate mentre ora dovrò improvvisare”. Aveva provato la
2008DKR16 a giugno e lì era scoccata la scintilla decisiva: “E’ stato subito molto impressionante per me
e, naturalmente, è cambiato molto da allora”. Bruno Famin, Direttore Peugeot Sport, non sta nella pelle: "Sebastien è stato impressionante dal primo
momento in cui si è seduto in macchina. Ha avuto il solito approccio
misurato poi le sue capacità naturali hanno fatto il resto. Dopo aver
migliorato la vettura in diverse aree da quando siamo andati alla
Dakar, Loeb è il pezzo finale del puzzle". Ok, ora via alla nuova
avventura.
lunedì 28 settembre 2015
FLASHBACK / JEREZ 1990. MIRACOLO DONNELLY
(28/9/2015) – Il 28
settembre 1990 è la data di un miracolo: quello che ha tenuto in vita il pilota
irlandese Martin Donnelly. L’incidente di cui fu vittima durante le prove del
venerdì sul circuito di Jerez è uno dei più cruenti che la F1 annoveri. Il
terrificante impatto frontale a 167 miglia orarie (circa 270 km/h, 42 G) della
sua Lotus-Lamborghini, dovuta al probabile cedimento di una sospensione, spezzò
letteralmente in due la gialla monoposto espellendo il pilota a 40 metri dal
punto. Donnelly rimase in mezzo alla pista, in posizione innaturale, col sedile
ancora attaccato al corpo con le cinture. Distrutto tutto il resto. Così come gran
parte delle sue ossa e dei suoi organi interni. Copiosa anche la perdita di
sangue. Rimuoverlo per portarlo via con l’ambulanza, Sid Watkins in testa, fu
operazione delicatissima, disperata.
Nessuno, in quel momento, avrebbe
scommesso un cent sulla sua sopravvivenza. Tempo dopo, Martin dirà che doveva
la vita all’abitacolo largo della Lotus, dovuto alle dimensioni generose del
motore Lamborghini, che assorbì l’impatto senza trasmetterlo al pilota poi sbalzato
fuori. Un miracolo, come detto, lo tenne in vita tra gli ospedali di Siviglia e
di Londra. Ayrton Senna, che frequentò Martin ai tempi della F. Ford, fu tra i
piloti più colpiti dalla tragedia. Ma quante sofferenze per riprendersi, quanti
esami, quante operazioni e sedute di dialisi. La gamba sinistra più corta. E nonostante
tutto, due anni dopo, già cullava l’idea di poter tornare alle corse. Era stato
indicato come l’erede di Mansell! Si rivolse perfino a Willy Dungl, il noto fisioterapista
che riportò in pista Lauda dopo l’incidente al Nurburgring e ricostruì
fisicamente e psicologicamente Berger dopo il fuoco di Imola 1989. Il responso medico
finale fu però: mai più in monoposto. Il momento più doloroso, confidò Martin,
che però volle togliersi lo sfizio di provare una Jordan (fu con patron Eddie in F3000). Fosse stato per lui, si poteva fare. Oggi fa parte del
Circus della F1: Jean Todt lo ha designato componente del team di Commissari
FIA chiamati a giudicare le gesta degli ex colleghi.
MISTYC LEWIS
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(da Twitter) |
(28/9/2015) – Sarà l’aver
raggiunto Senna per numero di gran premi vinti, sarà per il terzo titolo
mondiale ormai sempre più vicino, sarà per la particolare atmosfera giapponese,
ma la vittoria di ieri a Suzuka ha proposto ai media un mistico Lewis Hamilton,
proprio come il suo idolo brasiliano. Il pilota inglese ha più volte manifestato
la sua fede e affermato di credere, aiutato per questo – dice - nella sua vita
e carriera. Anche dopo il GP del Giappone, più serafico ed estatico che mai, ha
ringraziato Dio per il felice epilogo della gara, condotta, come ha detto lui,
con uno speciale vento favorevole. Ovviamente soffiato dal buon Dio. Lewis, che
ha rivelato di pregare l’Altissimo prima delle gare importanti, si esprime
anche attraverso i tatuaggi sul suo corpo e l’abbigliamento e in questo senso
si è già fatto notare in passato per una grossa croce sul dorso o per l’effigie
del suo angelo custode sul braccio o ancora per una t-shirt con stampata l’immagine
del volto di Cristo. Ma il richiamo a Dio è costante ed avviene sia nella buona
che nella cattiva sorte. Per esempio quando ha vinto il suo secondo mondiale l’anno
scorso, oppure quando viveva tempi di impasse alla Mc Laren (2012) e diceva: 'Bisogna
tenere viva la speranza, si deve credere che ci sia un piano. Credo che Dio
abbia un piano per me anche se io non so quale sia”. Più recentemente, davanti alla cocente
delusione del Gran Premio di Montecarlo, letteralmente buttato alle ortiche, disse:
“Ho fermato la
macchina e ho pregato. Mi
ha dato la forza per superare il momento perché so che poi arrivano cose
positive. La fede mi ha aiutato a diventare quello che sono e per dare un
messaggio alle persone: non è importante cosa si affronta, tutto si può
superare. Per me, quella è stata la prova finale”.
venerdì 25 settembre 2015
RIVIVE A MODENA LA FAVOLA DELLA TECNO DI BOLOGNA
Novembre 2006: un condensato della storia Tecno di Bologna |
(25/9/2015) – Appuntamento da non
perdere domani a Modena Fiere. Motor Gallery, la mostra mercato di auto e moto
d’epoca in programma sabato e domenica, propone una mostra organizzata dal
Circolo della Biella al padiglione C intitolata “La Tecno di Bologna: quando
una piccola azienda sfida il mondo delle competizioni”, con tanto di sempre
bellissime monoposto sfornate dalla factory di Borgo Panigale e i protagonisti
di quell’autentica avventura umana e sportiva. Qui allego alcune foto relative
ad analoga kermesse che si tenne a novembre 2006 presso il Club La Meridiana di
Modena. Domani sarà Mauro Tedeschini a moderare una tavola rotonda alla quale
prenderanno parte Gianfranco Pederzani (fratello di Luciano), gli ex piloti
Nanni Galli e Carlo Facetti, il telaista Fiorenzo Fantuzzi e la figlia del grande
Clay, Alessia Regazzoni.
Nanni Galli |
La Tecno rappresenta tutto un mondo: quello della più
genuina cultura motoristica e passione sportiva. Passare in un decennio dalla
TecnoKart (1962) alla F1 (1972), attraverso ottime F4 (motorizzata Ducati), F3 (campione
europeo a squadre nel 1968 e ’69) e F2 (vittoria di Regazzoni nel 1970) è
indice di una filosofia costruttrice originale e vincente. Realtà come Lotus, Matra
e Brabham masticavano amaro. La Tecno, per affrontare F1, si fece poi in casa anche
motore, un 12 cilindri piatto da 3000cc, e si guadagnò la sponsorizzazione
della Martini! La bontà delle idee dei fratelli Pederzani aveva già attratto fior
di piloti come Regazzoni , Cevert, Peterson, Jaussaud, Depailler, Jabouille ma
al debutto, il 4 giugno 1972 al GP del Belgio a Nivelles, al volante delle “altre”
Rosse c’era Nanni Galli (poi arriverà anche Derek Bell). Penultimo in qualifica
davanti solo ad un certo Niki Lauda su March. Fu un inizio difficile per carenza
di affidabilità e il 1973, pilota Chris Amon, non invertì il trend, anche a causa
di troppi interventi sul telaio (da Alan Mc Call alla Goral di Gordon
Fowell, alla Thomson) imposti dallo sponsor e non proprio digeriti dai Pederzani.
La F1 non perdona i mancati risultati e con l’addio dello sponsor terminò anche
il percorso della Tecno.
POVERO ALONSO, DIECI ANNI FA ERA MONDIALE A INTERLAGOS
(25/9/2015) – A Suzuka, per il
Gran premio del Giappone, Fernando Alonso ci arriva esattamente dieci anni dopo
la conquista del suo primo mondiale. Era il 25 settembre del 2005 quando a
Interlagos, Gp del Brasile, il giovane talento spagnolo spodestò dal trono
della F1 niente meno che Kaiser Schumacher dominatore da ben cinque
stagioni. Quel giorno, il pilota di Oviedo partito dalla pole position aveva
bisogno di un terzo posto per avere la matematica certezza del titolo, e saggio
terzo posto fu dietro il duo Mc Laren Montoya-Raikkonen (Schumacher quarto).
Indimenticabile, il suo prorompente grido di liberazione e di gioia al termine
della gara, in piedi sulla celeste, ottima Renault RS25. A 24 anni, 1 mese e 28
anni lo spagnolo venuto dal kart e da una terra avara di tradizione motoristica
si laureò il più giovane campione del mondo, spodestando anche in questo caso
un altro mostro sacro della F1, Emerson Fittipaldi.
“Ho lottato da
solo per ottenere tutto quanto ho avuto. – disse allora - Nessuno mi ha
aiutato. Tutta la carriera si è basata sui risultati che ho fatto nelle
categorie minori, con gli sponsor che mi sono procurato da solo. Ora ho
raggiunto il massimo che potevo raggiungere. Posso ringraziare la mia famiglia,
al massimo tre, quattro persone, non di più. Pochi amici veri”. Dolci ricordi, ma di dieci anni fa.
L’altro
ieri, insieme a Bouillier, Alonso ha fatto visita allo stabilimento Honda di
Sakura. Il futuro dell’ex ferrarista dipende dal propulsore nipponico (nelle
prime libere di Suzuka hanno dovuto sostituirlo…): o migliora oppure… Radio-box
parla sempre più spesso di un disamoramento, al di là dei proclami d’obbligo di
fede, e di abboccamenti con altri team (Red Bull? Renault?) o altri campionati
(Le Mans?). Alonso giochi bene le sue carte. Finora, per sfortuna o per errati
calcoli, non lo ha fatto. Recentemente su twitter ha scritto: “Qualsiasi cosa
noi decidiamo è basata sulla percezione. La felicità dipende da noi”.
“Credo che il Brasile
resterà il giorno della mia vita” disse Alonso il 25 settembre del 2005 a
titolo mondiale conquistato. Ecco allora il Team Radio di quello storico Gran Premio.
- A transcript radio of the 2005 World Championship winning Brazilian Grand Prix.
- Grand Prix du Brésil 2005 : Transcript Radio
giovedì 24 settembre 2015
L'ACI COMMEMORA FILIPPO CARACCIOLO DI CASTAGNETO
(24/9/2015) - L’Automobile
Club d’Italia ha ricordato oggi il Principe Filippo Caracciolo di Castagneto
nel cinquantenario della scomparsa. Oltre ad alti incarichi diplomatici e di
Governo, ebbe un ruolo di rilievo nelle Istituzioni che governano il mondo dell’automobile
proprio nel periodo in cui le quattro ruote diventavano fenomeno di massa. Nominato
Commissario Straordinario dell'ACI nel 1944, nel 1951 venne eletto
Presidente, mantenendo la carica fino all’improvviso
decesso, avvenuto il 16 luglio 1965. Fu
anche Presidente della Federazione
Internazionale dell'Automobile e vicepresidente dell'Organizzazione del Turismo e dell'Automobile,
consigliere ANFIA e
presidente e consigliere di numerosi altri enti, tra cui SARA Assicurazioni, nonchè direttore della
rivista sociale dell'ACI “L’Automobile”
dal 1948 al 1950. Per l'occasione, l’attuale presidente Fia, Jean Todt, ha inviato un videomessaggio che celebra il ruolo e la lungimiranza di Caracciolo
alla guida della massima organizzazione mondiale di rappresentanza
dell’automobilismo. Alla cerimonia commemorativa di questa mattina, nella omonima Galleria sotto
la sede dell’ACI a Roma, dove è avvenuta l’inaugurazione di un bassorilievo a lui dedicato da
parte del presidente dell’ACI, Angelo
Sticchi Damiani, e del presidente di Fiat Chrysler Automobiles, John Elkann, erano presenti anche i
discendenti della famiglia. Da sottolineare che Filippo Caracciolo fu anche un entusiasta sostenitore dell'automobilismo sportivo e
contribuì all’affermazione del motorismo italiano nel mondo.
IN & OUT / GP PORTOGALLO 1995. COULTHARD VINCE LA PRIMA, KATAYAMA SI RIBALTA
(24/9/2015) – Gioia e incidente da paura: è quello che il Gran Premio del Portogallo del 1995, svoltosi
20 anni fa, giusto il 24 settembre, ha
regalato rispettivamente a David Coulthard e Ukyo Katayama. All'Estoril, lo scozzese vinse
il primo gran premio della carriera mentre il giapponese uscì miracolosamente
vivo da un terribile incidente subito dopo la partenza. Coulthard, in Williams
dal 1994 dopo la morte di Senna (in alternanza con Mansell), fu confermato nel
team inglese e quel giorno era davvero in palla: pole position davanti al
compagno Hill, in lotta con Schumacher per il titolo, e vittoria davanti ai due
citati ma a posizioni invertite.
Katayama, al volante della Tyrrell Yamaha, si
qualificò invece sedicesimo ma rimase coinvolto in una carambola spaventosa insieme
a Montermini, Badoer, Moreno e altri dopo lo start. La sua monoposto si ribaltò
più volte, per arrestarsi capovolta solo dopo una lunga scivolata. La corsa fu fermata e
tutti pensarono al peggio, compreso il medico Sid Watkins che per primo accorse
verso il rottame fumante del pilota di Tokyo. Fortunatamente la scocca in
carbonio e la tenuta del roll bar evitarono il peggio ma davvero si corse un
grande rischio.
mercoledì 23 settembre 2015
HAPPY BIRTHDAY / TONY CAIROLI A 30 ANNI SI "REGALA" UNA DELTA INTEGRALE
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Cairoli con Ricciardo a Monza (da Redbull.com) |
(23/9/2015) – Antonio Tony Cairoli da Patti,
Sicilia, compie oggi 30 anni e festeggia il compleanno in America, ma al
rientro l’aspetta una bella Lancia Delta Integrale. Il campionissimo del
motocross è infatti iscritto al volante di questa auto al Rally Legend – auto e
piloti da leggenda, appunto - in programma dall’8 all’11 ottobre nella
Repubblica di S. Marino. “Un sogno che si realizza”, ha detto. Cairoli ha i
motori nel sangue (a Monza è andato a trovare il “compagno di colori Red Bull” Ricciardo).
Ora è in America perché domenica scorsa è tornato a gareggiare con la sua KTM a Glen Helen,
dopo due mesi di assenza per infortunio, nel mondiale motocross, il suo regno.
Otto titoli conquistati e 74 vittorie: solo Everts ha fatto di più. E’ stato un
rientro di rodaggio, la preparazione fisica non ancora ottimale ha fatalmente frenato gli ardori ma ormai a mondiale sfumato l’obiettivo è essere al
100% per il 2016. Per affrettare i tempi, niente di meglio allora che mettersi
al volante di un’auto da rally, o meglio l’auto da rally per eccellenza, il Deltone.
Dopo aver partecipato al Rally di Monza 2013, ma con una Citroen DS3, saranno altre emozioni, per lui e da regalare ai suoi tantissimi estimatori.
lunedì 21 settembre 2015
MASERATI HA TROVATO CASA IN BAVIERA
(21/9/2015) - A Odeonsplatz 14, nel pieno
centro del capoluogo Monaco, la Casa del Tridente ha infatti inaugurato un
nuovo ed esclusivo city showroom
alla presenza di oltre 500 invitati. Tra i partecipanti all’evento e non sono
mancate celebrità come Lilly Becker, moglie del grande ex tennista Boris Becker, oltre a
numerose star del cinema tedesco. “Monaco è una città chiave per Maserati, e
per questo abbiamo voluto potenziare ulteriormente la presenza del marchio”, dice
Giulio Pastore, General Manager Maserati Europe, che aggiunge: “Siamo fieri di
avere un partner speciale come Tridente
München e una magnifica location nel centro di Monaco.”
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Lilly Becker |
Tridente München è
un’iniziativa di AM Automobile
GmbH, che fa parte del gruppo Emil Frey Group Germany GmbH. I servizi post-vendita inizieranno
tra qualche settimana nella sede di Moosacher Straße 40, molto comoda da
raggiungere, che si affiancherà all’ormai storica concessionaria. I
clienti di Monaco avranno così ben due punti vendita a disposizione. “L’impegno
con Maserati a Monaco integra perfettamente i nostri servizi di vendita e
assistenza”, spiega Wolfgang Oswald, direttore di AM Automobile GmbH: “Maserati
è un ottimo esempio di azienda orientata al futuro e non vediamo l’ora di
iniziare con il SUV Levante, che ha tutte le carte in regola per diventare un
best-seller nella regione di Monaco.”
VETTEL SUPERA SENNA (E ALTRI RECORD)
(21/9/2015) – Con
il netto successo nel Gran Premio di Singapore, Sebastian Vettel ha superato
Ayrton Senna per numero complessivo di vittorie in Formula 1. Per il tedesco
sono ora 42 mentre il brasiliano è fermo a 41. Sopra di lui, ora, solo Prost
con 51 e Schumacher con 91. A seguire, il solito Hamilton con 40 successi. Nonostante
la superiorità della Mercedes, il neo ferrarista sta riuscendo comunque a
rimpinguare o difendere i suoi record, dall’alto dei quattro titoli mondiali
(consecutivi) conquistati. Grazie ai 203 punti accumulati in questa stagione è
infatti il pilota che ha fatto segnare più punti iridati: 1821 contro i 1778 di
Alonso che in questa annata per lui disgraziata ha dovuto cedere la leadership
della speciale classifica. Inoltre, con la pole di Marina Bay, che tra l’altro
mancava alla Ferrari addirittura dal GP di Germania 2012, Vettel ne può contare
ora 46 dietro Senna (65), Schumacher (68) e Hamilton che è a quota 49 rimanendo
in scia all’inglese scatenato. A proposito di miglior tempo in qualifica, Seb
rimane al momento il pilota con il più alto numero stagionale: 15, fatte segnare
nella magnifica stagione (per lui) 2011; lo segue Nigel Mansell che nel 1992 si
fermò a 14. Altri record dell’ex Red Bull (entrambi in compagnia del solito
connazionale Schumacher) sono: il
maggior numero stagionale di vittorie (13, nel 2013) e di podi (17, nel 2011).
Se si pensa che quest’anno, Vettel ha vinto anche il Gran Premio di Ungheria il
cui trofeo mancava nella sua affollata bacheca si può dire che la scelta
ferrarista sta fruttando, per non dire a livello emozionale!
giovedì 17 settembre 2015
ROMA CAPUT RALLY
(17/9/2015) – Roma ha dovuto rinunciare
alla F1 ed è sfumata per ora l’idea di
avere la Formula E ma rilancia, sempre dall’EUR, con il rally. Domani prenderà infatti
il via la terza edizione del Rally di Roma Capitale, gara organizzata da
Motorsport Italia, valida per il Campionato Italiano, per il titolo tricolore
Junior, e per il Trofeo Nazionale Rally. L'ideatore è Max Rendina, pilota
Campione del mondo in carica di Rally WRC2 Produzione, che sprizza orgoglio per
i numeri e l’interesse che crescono: "Sono soddisfatto di aver realizzato il
sogno nel cassetto: portare la Serie A dei motori nella mia città". Sarà il cosiddetto “Colosseo Quadrato" (il Palazzo della Civiltà italiana) a partire
dalle 14.42, a fare da suggestivo scenario allo start: 11 le speciali in
programma, pari a 158,50 km, su un percorso totale di 736,41 km. Favorito è il 9 volte Campione Italiano Paolo
Andreucci, insieme ad Anna Andreussi con la Peugeot 208 T16 R5, ma a
contendergli la vittoria ci saranno il trevigiano Giandomenico Basso e Lorenzo
Granai con la Ford Fiesta R5 ldi, e il veronese Umberto Scandola, con la Skoda
Fabia R5 insieme a Guido D'Amore. Nell’occasione sarà lanciato, in
collaborazione con Total Erg, il progetto "La strada non è un
videogioco": per sensibilizzare i
bambini alle tematiche della sicurezza stradale domani alle 16.00 è stata
organizzata una giornata presso il Parco Scuola del Traffico all'Eur con un
incontro-dibattito al quale prenderanno parte alcune scolaresche di Roma.
Una delegazione dei piloti del CIR e Max Rendina si metteranno in gioco girando
nel parco scuola con vere automobili a motore ed elettriche ma a dimensione di
bambino con carreggiate, semafori, strisce pedonali, segnaletica ed autovelox
con l'obiettivo di educare tutti al rispetto delle regole della circolazione.
Sei collegamenti in live streaming sul sito
ufficiale acisportitalia.it permetteranno agli appassionati di seguire le fasi
più emozionanti del rally e le interviste ai protagonisti. Ecco il programma:
mercoledì 16 settembre 2015
RED BULL - FERRARI, RITORNO AL 2006
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Red Bull - Ferrari: era il 2006 |
(16/9/2015) – Finalmente, a
Francoforte, il gran patron Carlos Goshn ha parlato chiaro: la partnership Red
Bull – Renault è giunta alla fine. Dal 2016,
nonostante un altro anno di contratto, stop alla fornitura. Avvocati al lavoro. il Presidente Ferrari Marchionne ha già acceso la sua calcolatrice, visto che aveva fin da giugno “cavallerescamente”
offerto il turbo Ferrari agli avversari
(“Basta che paghino”, aveva detto). Troppo gravi le incomprensioni (è un
eufemismo) tra i bibitari inglesi e il motorista francese nelle due ultime
disgraziate stagioni. Quattro titoli mondiali insieme? Tutto svanito, tutto subito
riposto negli archivi gloriosi della Formula 1. “Per me si vince o si perde insieme”,
ha chiosato il ceo Renault che, a sua volta, ora punta alla acquisizione di un
team per tornare Costruttore, magari come ai tempi belli dell’accoppiata con
Alonso (e chissà che le due strade non si incontrino di nuovo…). Con il quasi definitivo
diniego Mercedes, motore al quale puntavano Mateschitz e Markko, la scelta per
il team di Milton Keynes appare obbligata: tornare al Ferrari.
![]() |
Monaco 2006 |
Sì tornare, perché
i propulsori di Maranello – all’epoca lo 059 8 cilindri da 2400 cc - hanno
equipaggiato le Red Bull. Era il 2006, ancora agli albori dell’avventura
bibitara dopo l’acquisizione del materiale Jaguar, e l’accoppiata con Ferrari
sembrava ottimale (era appena arrivato anche Newey) per tecnologia e aspetti di
marketing, mai secondari per il team che porta il nome di una bibita
energetica. Non fu però un’annata da ricordare a causa di un’affidabilità
ancora da trovare. I piloti Coulthard e Klien, affiancati dalla riserva Dornboos
che sostituì l’austrico negli ultimi tre gran premi, si classificarono alla
fine 13° e 18° (Team settimo tra i Costruttori) con però la soddisfazione del
primo podio a Montecarlo, con Coulthard terzo dietro ad Alonso (Renault) e
Montoya (Mc Laren) e davanti d’un soffio a Barrichello (Honda) e Schumacher
(Ferrari, partito indietro per la penalizzazione dopo essersi piantato alla
Rascasse durante le qualifiche). Nell’occasione le Red Bull sfoggiavano una
livrea che pubblicizzava l’ultimo film dedicato a Superman e David si presentò
sul podio, al cospetto dei Grimaldi, con una mantello rosso!
martedì 15 settembre 2015
BUGATTI VISION GRAN TURISMO, TUTTA SUPER
(15/9/2015) – Sta facendo
sgranare gli occhi al Salone di Francoforte, basta guardare le foto. Con la Bugatti Vision Gran Turismo
il Gruppo VW rilancia con vigore su un marchio che finora non ha dato forse le soddisfazioni
attese. La particolarità e l’interesse stanno ora nel fatto che il concept
presentato è la rappresentazione reale di quanto ben conoscono i player della
PlayStation Gran Turismo 6, ma soprattutto è il prodromo delle future Bugatti
eredi della Veyron, il modello che ha appena tagliato il traguardo dei 450
esemplari venduti.
“Bugatti future design language” è il claim che accompagna la sua sontuosa presenza al Salone
tedesco. Dunque, una super car estrema, dallo spiccato design aggressivo, di
netta impostazione sportiva, con un motorone W12 per garantire prestazioni
limite (al momento non declinate), a
trazione integrale. La vettura ora esposta si rifà alla Type 57 Atlantic del
1936 e, per la livrea bicolore, alla Type 57 G Tank del 1937 che trionfò alla
24 Ore di Le Mans. A completare il quadro d’insieme: utilizzo di carbonio, i
fari a LED, alettone posteriore, abitacolo con rivestimenti in pelle e camoscio,
due display (uno per le info sullo stato della vettura e uno per le immagini
delle tre telecamerine esterne che rendono totale la visibilità extra auto).
Insomma, gli ingegneri hanno fatto un gran lavoro ma è solo l’inizio…
lunedì 14 settembre 2015
IMOLA 1980, E FU GRAN PREMIO D'ITALIA
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GP d'Italia a Imola 1980, il crash di Villeneuve |
(14/9/2015)
– Monza, Imola: oggi come ieri il Gran premio d’Italia di Formula 1 è stato
sempre affare loro. Solo una volta, il 14 settembre del 1980, il circuito del Santerno
riuscì addirittura a spuntare la titolazione nazionale. L’anno prima, in
Brianza, la Ferrari aveva trionfato con Scheckter ma i lavori di ammodernamento
e sicurezza richiesti dopo l’incidente
mortale di Peterson nel 1978, tardavano e l’accordo diretto tra gli
organizzatori romagnoli e Ecclestone trovò applicazione. Anzi, la gara era
prevista già nel 1979 ma le diatribe trovarono temporanea composizione in una
gara di “assaggio” subito dopo Monza, per la cronaca vinta da Niki Lauda su
Brabham dopo un duello spettacolare con Gilles Villeneuve.
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Gara non titolata ad Imola nel 1979 |
A settembre 1980, come detto, fu invece Imola a
organizzare il Gran Premio d’Italia. Le qualifiche furono dominate dalla due
Renault Turbo di Arnoux e Jabouille ma in gare prevalse Piquet su Brabham
davanti alle Williams di Jones, futuro campione del mondo quell’anno, e di
Reutemann. Quel gran premio resta nella memoria anche per il grosso incidente
del quale fu protagonista Gilles Villenueve. Alla curva ora intitolata a lui, all’ottavo
giro il canadese vide esplodere letteralmente lo pneumatico posteriore desto
della sua T5: l’impatto con il muretto fu tremendo ma il pilota rimase fortunatamente
del tutto incolume. Lo spavento fu tale che perfino il Drake, appena ebbe modo
di incontrare il suo pupillo, insolitamente per lui lo abbracciò baciandogli anche
la testa!
venerdì 11 settembre 2015
HAMILTON IN SCIA A FANNY, L’EX DI BALOTELLI
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Fanny Naguesha |
(11/9/2015) – Lo avevamo lasciato in compagnia molto,
molto stretta di Rihanna (http://motor-chicche.blogspot.it/2015/07/hamilton-continua-farsi-del-male-parte.html)
ma
pare che Lewis Hamilton, 30 anni, abbia
già spostato l’attenzione verso una nuova attrazione femminile (d’altronde è
molto attivo in questo senso): l’ex fidanzata del calciatore Mario Balotelli, Fanny Neguesha, 25 anni. I due si
sarebbero incontrati al GQ Awards di Londra per poi recarsi insieme alla
Chiltern Firehouse. Eppure la modella, impegnata con la televisione italiana
prima nell’Isola dei Famosi e ora nella trasmissione Mediaset sul calcio “Tiki Taka”, veniva data per vicina al
calciatore senegalese del West Ham Cheikhou Kouyaté. L’impenitente
Balotelli, nel frattempo, è tornato al Milan e dalla madre della figlia, Raffaella
Fico. Ma difficilmente sarà l’ultima notizia della saga perché il pilota della
Mercedes, da quando ha rotto definitivamente con Nicole Scherzinger, va forte
con le donne come nel campionato di Formula 1 e non ha nessuna intenzione di
cambiare marcia. “Sono libero e single, senza nessun programma per il
prossimo futuro. Fin quando il mio nome viene legato a quello di donne
bellissime la cosa non mi dispiace…”
CARLA BRUNI POUR FORD MOTOR FRANCE
(11/9/2015) - Carla Bruni, ex First Lady francese, è la protagonista di un
video che accompagna il lancio di una campagna di Ford Motor Company in
Francia. Nel video, diretto da Dominique Farrugia, la celebre modella, attrice
e cantante italo-francese decide di cambiare vita e di dedicarsi alla sua vera
passione: allenare una squadra di calcio, decidendo inoltre di affidarsi a una
controfigura per le altre apparizioni pubbliche. La campagna #prendreunvirage è
stata lanciata da Ford France ed è incentrata sull’idea di prendere nuove e
inaspettate strade nella propria vita, per inseguire le proprie inclinazioni.
Oltre al video con Carla Bruni, Ford ha realizzato una serie di clip in cui i
protagonisti sono i coraggiosi che hanno scelto di cambiare vita per provare a
realizzare i propri sogni, come inseguire suggestioni bucoliche lontani dalla
città. Il video di lancio della campagna #prendreunvirage è disponibile sia sul
sito dedicato http://prendreunvirage.fr che su YouTube (www.youtube.com/watch?v=VNmAiR4cv-k).
TAPPA ITALIANA A MAGIONE PER LA NASCAR WHELEN EURO SERIES
(11/9/2015) - Sono già in pista all’Autodromo
dell’Umbria Borzacchini di Magione i protagonisti della NASCAR Whelen Euro
Series che per tutto il week end daranno vita all’unica prova italiana della serie automobilistica figlia della NASCAR. Le mitiche stock car da oltre 400 cv hanno dato già spettacolo in
Spagna, Olanda, Inghilterra e Francia mentre le finalissime si correranno in
Belgio. La semifinale italiana prevede doppia gara per
ciascuna delle due categorie che si sfideranno in pista: i piloti ELITE 1, già con
una carriera agonistica, e gli ELITE 2. Dopo le sessioni di prove
libere di oggi, dalle 14.00 e fino alle 18.05, sabato si entrerà nel vivo, con
i turni di qualificazione ufficiali e la “Superpole” a partire dalle 10.00. Il
format della serie regala anche folklore, con la sfilata delle auto dell’American
Car Club e Old Rods Perugia, la Banda Musicale di Magione e l’apertura della
pista al pubblico, che potrà permanervi fino alle ore 13, quando scatterà la
prima, attesissima gara degli Elite1 (25 giri). A seguire.............
giovedì 10 settembre 2015
MONTEZEMOLO UN ANNO DOPO NON PERDONA IL DUO MARCHIONNE - ELKANN
(10/9/2015) – A giudicare dalle ultime dichiarazioni, ad un anno esatto dall’annuncio
delle proprie sofferte dimissioni dalla Presidenza Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo continua...a soffrire. Ieri l'attuale Presidente Alitalia e del Comitato promotore dei giochi
olimpici di Roma 2024 è stato primo ospite a Modena, presso la Sala Arcelli, del
ciclo di incontri promossi dalla CNA provinciale in occasione dei 70 anni dalla
sua costituzione. Quasi inevitabile, per il fresco ex, tornare a parlare della
Ferrari soprattutto in vista della sua ormai prossima quotazione, della
probabile elezione a sede legale dell’Olanda e dei rumors che danno per
possibile la realizzazione di una Ferrari elettrica, da lui sempre avversata.
Lo ha fatto con frasi che evidenziano timori e contrarietà rispetto al nuovo
corso. “Io mi auguro – ha detto - che la Ferrari continui ad essere legata al
territorio. Una grande azienda non può esistere senza il supporto di tanti
piccoli e capaci imprenditori e artigiani e, al tempo stesso, questi ultimi
sparirebbero senza la grande impresa che commissioni il lavoro”. Giusto un
aperitivo, seguito poi dal piatto forte del Luca-pensiero: “Credo che la
Ferrari debba mantenere al centro i clienti e i collezionisti e non gli
analisti finanziari”. Ricordate? Il week end del Gran Premio d’Italia 2014 segnò la frattura tanto improvvisa quanto insanabile con Sergio Marchionne e John Elkann. http://motor-chicche.blogspot.it/2014/09/montezemolo-finita-unepoca-lascio.html. L’addio definitivo seguì il 13 ottobre, giorno della quotazione alla Borsa di New York di FCA, non senza parole accorate a strenua difesa dell’italianità e della tradizione dell’amato Cavallino. Ora aspettiamo la risposta, probabilmente al Salone di Francoforte e sicuramente altrettanto piccata, di Marchionne.
BERGER RISCHIO' AL GP DI MONZA 1995...PER UNA TELECAMERA
(10/9/2015) – A proposito
di sicurezza in F1 e di protezione della testa dei piloti. Giusto 20 anni fa, durante
il Gran Premio d’Italia del 1995, fu sfiorata la più assurda delle tragedie...a causa della telecamerina montata on board sulle monoposto! Protagoniste le due
Ferrari allora pilotate da Alesi e Berger, tra l’altro alle loro ultime corse
con la tuta del Cavallino (erano in arrivo Schumacher e Irvine). Ebbene,
sembrava la giornata giusta per regalare un trionfo rosso al folto pubblico
monzese – tra buone qualifiche e ritiro in gara di Schumacher e Damon Hill - ma
tutto si risolse con un grosso spavento (e una grande delusione). Il francese,
scatenato, precedeva il compagno di squadra quando prima della staccata alla
Roggia, si staccò la telecamera fissata sul muso della sua Rossa. Fortunatamente,
l’apparecchiatura sibilò velocissima verso la macchina dell’austriaco senza
alzarsi più di tanto fino a impattare contro la sospensione anteriore sinistra
che cedette di schianto. Basta ricordare quanto successe a Felipe Massa in
Ungheria nel 2009 per capire il pericolo corso e le conseguenze scampate. Un
ricordo che pone ancor più l’accento sulla pressante necessità – vedi recente morte
del povero Justin Wilson – di fare qualcosa per salvaguardare la zona testa una
volta in abitacolo. E Alesi, quel giorno? Volava verso la vittoria quando un cuscinetto
tradì la sua verve costringendolo al ritiro e ad essere paternamente consolato
al box da Jean Todt.
mercoledì 9 settembre 2015
HONDA PROJECT 2&4, UN PO' MOTOGP UN PO' F1
(9/9/2015) – Al 66°Salone
di Francoforte – dal 19 al 27 settembre – ci sarà una insolita quanto
interessante vettura: la Honda Project 2&4 powered by RC213V. Il motore è
quello da competizione della RC213V MotoGP, ovviamente modificato per renderlo
idoneo a circolare sulle strade aperte al traffico, mentre il design delle
sovrastrutture e la posizione del motore sono ispirati alla Honda RA272 del
1965 che regalò la prima vittoria in Formula 1. Il cambio è a sei rapporti a
doppia frizione (DCT, Dual Clutch Transmission). Tutto concepito dal reparto
R&D moto di Honda con sede ad Asaka e progettato in collaborazione con il
reparto R&D auto situato a Wako. Insomma, come specificano dal Giappone, una
realizzazione che “coniuga le esclusive
competenze del marchio nella mobilità a due e a quattro ruote e che offre la
libertà di una moto e la manovrabilità di un’auto”. Oltre 80 designer e
progettisti hanno partecipato al concorso "Global Design Project" che
la Casa organizza internamente come parte....
martedì 8 settembre 2015
HAPPY BIRTHDAY / AGURI SUZUKI 55 ANNI, CON LUI IL GIAPPONE VA SUL PODIO
(8/9/2015) – Oggi compie 55 anni Aguri Suzuki. Tra i piloti
giapponesi che hanno frequentato la Formula 1, resta storica la sua “impresa”
di Suzuka 1990: è stato il primo pilota del paese del Sol Levante a salire sul
podio grazie ad un brillante terzo posto. Era al volante di una Larrousse –
Lamborghini e la sua progressione dalla decima piazza in qualifica si rivelò assai
proficua a fronte dei ritiri “pesanti” di Prost e Senna alla prima curva e poi,
per esempio, di Mansell e Berger sulle altre Ferrari e Mc Laren. Il pilota di
Tokyo si classificò dietro il duo Benetton-Ford costituito da Piquet e Moreno
ma tenne dietro Patrese e Boutsen entrambi al volante delle Williams-Renault.
Esaurita
la vena da corridore, Aguri “scoprì” quella da team principal. Dal 2006 al 2008
mise in pista, sulle ceneri della Arrows di allora, la Super Aguri motorizzata
e con il “benestare” Honda (DS fu anche Daniele Audetto) che tante simpatie
seppe attirare. Ma non solo: nella stagione 2007 il coriaceo Takuma Sato colse
un sesto e un ottavo posto ai gran premi del Canada e di Spagna, mettendo in
imbarazzo la…Casa madre ben più titolata ma in crisi. Il disimpegno della Honda
dalla F1 segnò il declino del team ma non di Aguri Suzuki oggi a capo del Team
Amlin Suzuki attivo in Formula E. In questa stagione, Antonio Felix Da Costa
gli ha dato una bella soddisfazione vincendo l’e-prix di Buenos Aires ed è ora al rush
finale la scelta dei piloti per la stagione 2015-2016.
DOPO MONZA. QUESTA E' LA F1, OGGI
(8/9/2015)
– Per due ore, dopo la vittoria di Hamilton al Gran Premio d’Italia a Monza, si
è parlato solo di pressioni degli pneumatici, vantaggi e svantaggi della
furbata (o svista che dir si voglia), possibili penalizzazioni e ricorsi. E pensare che dopo gli spaventi di Spa
l’argomento sembrava blindato… Tutto il resto - la superiorità di Lewis, la
solida certezza costituita da Vettel, il commovente terzo posto di Massa e, di
contro, l’ennesimo errore di Raikkonen con annessa grande rimonta, i sorpassi
di Verstappen, il vero tracollo Mc Laren Honda - è finito relegato in coda. Come noto, la questione regolamentare si è risolta in una bolla di sapone. Questa è,
oggi, la Formula 1. La pista ha ormai poche novità da sottoporre alle analisi
degli addetti ai lavori: quanto elencato sopra è infatti il copione stagionale puntualmente
interpretato ad ogni grand prix, né dai piloti si può ottenere qualche spunto
interessante oltre i ripetitivi per quanto dovuti complimenti alla squadra. Per
ravvivare l’ambiente non bastano certo i capelli color platino dell’inglese
leader della classifica o Lara Alvarez....
sabato 5 settembre 2015
VERSO MONZA / 3. ROSSO FERRARI CON LAUDA E REGAZZONI
(5/9/2015) – Monza e la Ferrari: un binomio capace di
eccitare oltre misura la tifoseria del Cavallino che, ovviamente, in caso di
vittoria si esalta in maniera storica. Successe nel 1970, il giorno dopo la
tragedia di Rindt. Il gran premio fu infatti vinto da Clay Regazzoni: per il
simpatico ticinese nelle grazie del Drake si trattò del primo indimenticabile
successo in Formula 1 al volante della buona 312B che sfiorò il titolo con il
compagno di squadra Ickx.
Ma la vera apoteosi, non ammantata di tristezza come
nel 1970, la si raggiunse il 7 settembre del 1975 quando Niki Lauda,
soprannominato il pilota-computer, al volante della eccezionale Ferrari T,
prima con la pole position e poi con un terzo posto conquistò i punti necessari
per assicurarsi matematicamente il titolo piloti che mancava a Maranello dal
1964 con Surtees. A vincere la gara (col giro più veloce), fu però ancora
Regazzoni che regolò nettamente l’avversario principe Emerson Fittipaldi su Mc
Laren M23 che l’anno prima gli aveva soffiato il titolo. Indimenticabili le
scene di giubilo sulle tribune, sui prati, l’esultanza dell’allora DS
Montezemolo sul traguardo e dei meccanici, l’invasione della folla, il tripudio
sull’affollato podio di allora.
venerdì 4 settembre 2015
VERSO MONZA / 2. RINDT, 45 ANNI FA IL FATALE INCIDENTE
(4/5/2015)
– Domani si commemora il 45° anniversario della morte di Jochen
Rindt, avvenuta il 5 settembre 1970 a Monza nel corso delle qualifiche del sabato. La
ricostruzione dell'incidente è nota: la Lotus 72 del pilota
austriaco – nato a Magonza ma cresciuto a Graz con i nonni dopo la
morte dei genitori a causa di un bombardamento della II Guerra
Mondiale - mentre si accingeva ad affrontare la parabolica scartò
improvvisamente e repentinamente a sinistra. Una serie incredibile di
fatalità non lasciò scampo al driver: la macchina si infilò sotto
il guard rail e sbattè frontalmente contro un palo. Una ruota si
conficcò in un buco, forse scavato da qualcuno che intendeva
superare la recinzione, e questo fece piroettare per diversi metri la
monoposto.
Da tener presente che Rindt non aveva fissato tutti i
punti di ancoraggio delle cinture di sicurezza per cui il busto,
nell'impatto che disintegrò interamente l'anteriore, fu proiettato
contro il piantone dello sterzo provocando il trauma peggiore e il
pilota stesso si arrestò nella sabbia con le gambe totalmente
scoperte. Jochen, si scoprì, era prossimo ad abbandonare le corse:
non si sentiva sicuro a bordo delle fragili per quanto performanti
macchine di Colin Chapman col quale aumentavano gli attriti. Si stava laureando
campione del mondo (e lo diventò, primo titolo assegnato postumo),
aveva visto già troppi colleghi morire e lui stesso, l'anno prima,
scampò miracolosamente ad un incidente al Montjuich per la perdita
di un alettone. In più la sua bella storia d'amore con la modella
Nina Lincoln, con la quale viveva in una casa vicino al lago di
Ginevra, aveva dato vita alla piccola Natascha. Aveva due anni quando
accadde l'incidente. Bernie Ecclestone, che all'epoca era il manager
di Rindt, ne diventò il padrino e lei ha lavorato anche come regista
televisiva per F1 Group, oltre che alle Olimpiadi invernali del 1992
e per l'Agenzia di management sportiva con clienti, tra gli altri,
Jacky Stewart.
giovedì 3 settembre 2015
VERSO MONZA / 1. NEL 1950 SI DECISE IL PRIMO CAMPIONATO DI F1
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La griglia del GP d'Italia 1950 |
(3/9/2015) – Fu proprio Monza, il
3 settembre del 1950, a decidere l’assegnazione del primo titolo piloti del
neo-costituito campionato del mondo di Formula 1. L’appuntamento sul circuito
brianzola - 80 giri e 27 partecipanti - era
l’ultimo dei sette gran premi in calendario e la lotta, alla fine, ristretta a
due alfisti: l’italiano Nino Farina e l’asso argentino Juan Manuel Fangio. Quest’ultimo
partì in pole position, affiancato in prima fila dalla Ferrari di Alberto e dal
rivale per la vittoria finale.
![]() |
Nino Farina |
Come spesso accade, Monza regalò una gara
emozionante: dopo 14 giri e vari sorpassi Ascari si piazzò al comando ma la
rottura del motore troncò i suoi sogni di gloria. Poi il colpo si scena: un
problema al cambio costrinse al box Fangio lesto però a salire – il regolamento
lo permetteva – sulla macchina del compagno di marca Taruffi. Non era evidentemente
la sua giornata: al 36° giro la rottura di una valvola determinò l’esito della
gara e del campionato: Farina s’involò in panciolle verso il traguardo vincendo
gara e titolo con 30 punti contro i 27 di Fangio, autore nell'occasione del giro più veloce.
mercoledì 2 settembre 2015
MONZA DA VICINO, PROGRAMMA E ORARI
(2/9/2015) – Domani giovedì 3 settembre si apre ufficialmente il week end del Gran Premio d’Italia a Monza. Sono infatti in programma, oltre alla conferenza stampa pomeridiana dei piloti, almeno altre tre ghiotte possibilità di vivere l’appuntamento, i piloti e le auto da vicino.
IN AUTODROMO - Dalle 16.00 alle 18.00 i tifosi in possesso di un abbonamento tre giorni avranno la possibilità di passeggiare di fronte ai box ammirando le monoposto ma c’è di più: fra le 16.30 e le 17.30, potranno anche avvicinare i piloti che saranno a disposizione per gli autografi. Gli organizzatori fanno sapere che è ancora possibile acquistare i biglietti disponibili collegandosi al sito www.monzanet.it, rivolgendosi sia all’Autodromo Nazionale Monza (tel. 0392482.212/239; tickets@monzanet.it), sia all’Automobile Club Milano (tel. 027745266/209; acitravel@acitourmi.it).
FERRARI - Per la prima volta
nella sua storia, la Scuderia Ferrari esce dal circuito per andare in mezzo ai
tifosi. Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, insieme al Team Principal Maurizio
Arrivabene, incontreranno tutti i fans a partire dalle 18.30 nel Parco della
Villa Reale di Monza. L’evento è gratuito e ad ingresso libero, con possibilità
di porre domande ai tre scrivendole fin da ora su Twitter, con l’hashtag
#SFMeets. In mattinata, verso le 10.30, è invece previsto l’arrivo presso il
Ferrari Store di via Berchet 2 del solo Raikkonen che si metterà al volante di uno dei quattro simulatori a
disposizione dei visitatori al piano -1. L’evento è aperto al pubblico
fino a esaurimento posti.
MERCEDES - Sempre
domani, è in programma presso il Mercedes Center di Milano la Laureus F1
Charity Night, una notte dedicata allo sport ed al sociale nata per sostenere i
progetti della Fondazione Laureus Italia Mercedes-Benz che, ad oggi, hanno dato
la possibilità ad oltre 1.500 bambini e ragazzi che vivono in contesti
disagiati, di partecipare ai progetti sportivo-pedagogici. Saranno presenti i
due piloti AMG Petronas Mercedes, Lewis Hamilton e Nico Rosberg, Ambassador della
Fondazione che, con il progetto #DriveForGood dona a Laureus Sport for Good
Foundation 100 euro per ogni chilometro percorso durante le gare vinte in
questa stagione. Ci saranno anche, tra gli altri, Jean Alesi, Miki Biasion e Giacomo
Agostini. Presenterà Federica Masolin, conduttrice di Sky Sport per la F1.
WILLIAMS – Williams Martini Racing e Martini organizzano per l’occasione una tre giorni di eventi a Porta Genova: da venerdì 4 a domenica 6 settembre presso il noto Mercato Metropolitano sarà allestita una Terrazza Martini dove, oltre musica, arte e aperitivi, sarà possibile trovare una monoposto Williams in esposizione.
WILLIAMS – Williams Martini Racing e Martini organizzano per l’occasione una tre giorni di eventi a Porta Genova: da venerdì 4 a domenica 6 settembre presso il noto Mercato Metropolitano sarà allestita una Terrazza Martini dove, oltre musica, arte e aperitivi, sarà possibile trovare una monoposto Williams in esposizione.
martedì 1 settembre 2015
LUGANO NUOVA CAPITALE DELLA FORMULA E E DELLA GREEN MOBILITY
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Da sx, Sindaco di Lugano e Agag |
(1/9/2015) – Un
e-prix di Formula E a Lugano, il 7 maggio 2016: è l’obiettivo della
neo-costituita Associazione Swiss ePrix, i cui soci fondatori sono la Città di
Lugano, il Team Trulli, la SUPSI Scuola Universitaria Professionale della
Svizzera Italiana e il consigliere nazionale losannese Fathi Derder. Ma l’iniziativa
non si esaurisce nel mero intento sportivo. Il progetto, infatti, è ben più
ambizioso e mira a fare del Canton Ticino, e della Svizzera, una parte di mondo
molto meglio conosciuta e proiettata a livello internazionale grazie alla creazione
di una piattaforma di ricerca e di sviluppo di progetti sostenibili ed
eco-compatibili nell’ambito della green mobility. Per centrare l’ambizioso
obiettivo complessivo dovranno essere raccolti fondi e per sostenere l’interesse
vengono garantiti: l’impegno a promuovere e sostenere la ricerca e lo sviluppo
di iniziative pubbliche e private nell’ambito della green mobility; la
collaborazione con il settore accademico e scientifico per i progetti
incentrati sulle energie green e orientati al miglioramento della qualità di vita;
la promozione di eventi e progetti sostenibili nel settore delle energie green
quale fattore di attrazione e posizionamento della Città di Lugano. L’ex F1
Jarno Trulli, 41 anni, che in Svizzera è di casa e che nella Formula E sta
investendo, ci crede: “Affrontare una
sfida globale come quella di poter organizzare il primo ePrix di Formula E
della storia del motorsport svizzero deve essere per la Città di Lugano motivo
di orgoglio e di profonda soddisfazione”. Come noto, le gare
automobilistiche in territorio svizzero sono bandite dal 1955, anno della tragedia
alla 24 Ore di Le Mans. Veto che potrà essere superato grazie all’entrata in vigore della modifica
dell'ordinanza di applicazione della Legge federale sulla circolazione stradale
che prevede l’introduzione di un’eccezione per permettere le gare di velocità
con veicoli elettrici. A questo punto tutto sta nella valutazione della bontà
della proposta. A fine agosto, Alberto Longo, Managing Director e fondatore con
Alejandro Agag della Formula E, è stato a Lugano insieme al team tecnico per
effettuare sopralluoghi e verifiche sul tracciato previsto. Una Lettera d’Intenti
già firmata a Londra stabilisce che dovrà essere la FIA a dare l’ok definitivo
e la a decisione è attesa per metà settembre. Se tutto andasse bene, c’è da
aggiungere, si tratterebbe della terza gara automobilistica internazionale a un
tiro di schioppo dai confini italici, dopo i gran premi di F1 a Montecarlo e a Spielberg!
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